Monday, January 16, 2012

Rotolando verso sud.

A quanto pare sono destinato a scrivere di notte.L’autobus ha lasciato Santa Rosa,capitale della regione della Pampa, 8 ore fa, e procede verso San Carlos de Bariloche,985 km a sud-ovest.
Albeggia. La strada e’ un “nastro d’asfalto che va dritto verso il blu”; La Pampa e’ cosi’. (So che la foto sembra scaricata da internet ma l’ho fatta io da sopra l’autobus! ) :-)

Ma andiamo con ordine. Abbiamo lasciato Buenos Aires due giorni fa. Santa Rosa non era inizialmente prevista come tappa.Non e’ una citta’ turistica...a Santa Rosa de la Pampa non c’e’ proprio niente di turistico...ed e’ stato proprio questo il motivo per cui siamo andat li.Osservando la mappa io e Vito ci siamo detti: “Sicuramente, in un posto come questo,90mila abitanti nel centro della Pampa, con la media di 1,5 turista ogni 5 anni,dove il centro urbano di una certa rilevanza piu vicino e’ a 350 km,in un posto cosi’ puoi davvero vedere l’argentina autentica, quella vera, quella lontana dalla plastica preconfezionata per il turista.”
Non c’e’ modo di prenotare un Ostello via internet a Santa Rosa.Non ci sono Ostelli a Santa Rosa. E’ un po come se un turista andasse in Sicilia e visitasse Raffadali. Stessa cosa.Comunque un hotel tutto scassato,con la recepzionista tutta scassata ( proprio nell’accessione siciliana del termine “chiddra scassa’” ),in una via scassata ( non tutta ) ,lo abbiamno trovato.
Il viaggio da Buenos Aires a Santa Rosa e’ stato per molti versi simile all’attuale.Devo dire che osservare La Pampa mi rilassa. Avevo letto qualcosa del genere un paio d’anni fa, sul blog di un tizio che raccontava il suo viaggio sull’Orient Express e descriveva la steppa siberiana.La prima cosa che colpisce di questa enorme pianura e’ la possibilita che ti danno gli spazi, di guardare fino all’orizzonte.













Mi spiego meglio.
Siamo abituati ad osservare gli oggetti fino ad una certa distanza, perche’ quasi sempre,negli spazi a cui siamo abituati, si interpone tra l’orizzonte e noi una barriera di sorta: Una montagna,un villaggio etc etc. Ecco, se stai osservando la Pampa...riesci ad osservare fino...fino a quando e’ tutto troppo lontano per poter essere distinto.Puoi guardare fin laddove il tuo occhio ti lascia farlo,nessuna barriera si interpone tra te e quello che e’ osservabile ad occhio nudo.L’impatto e’ forte.
Distese infinite di piantagioni di canna da zucchero ed altri cereali si alternano ad altrettante infinite distese coltivate a foraggio dove centinaia e centinaia di vacche sono lasciate al pascolo.L’autobus e’ un piccolissimo puntino che attraversa la sonfinata Pampa Argentina. Noi, e l’infinito.
Mi chiedo se mettano gli autovelox su sta strada...dove lo metti l’autovelox su una strada di 400 km praticamente tutta diritta? Io corerrei come un pazzo su una strada cosi...
Per ore,durante tutta la notte, non abbiamo incrociato nessun veicolo in senso opposto;Adesso,Il nastro d’asfalto grigio inizia ad essere un po piu’ battuto,segno che siamo vicini ad un centro urbano,probabilmente Bariloche.Viaggiamo da 11 ore.

Comunque questa strada e’ troppo bella.E’ troppo bella, manca il fiato. Ho appena svegliato Vito, in modo che la possa guardare anche lui. (Ma perche’ scrivo sempre mentre Vito dorme? ...forse perche’ sono gli unici momenti in cui non rompe :-P ) Guardo a bocca aperta questa strada e mi rendo conto che ci sono tante di quelle cose da vedere in questo mondo che una vita non basta.Ora capisco dove fanno i films...in posti come questo li fanno.Questa strada diritta e senza fine che sembra congiungersi con il cielo e la pianura e’ praticamente la realizzazione fisica dei miei sogni western da bambino.
Flashback:Dicevamo, Buenos Aires...ah si, l’abbiamo lasciata due giorni fa. La stazione centrale degli autobus a Buenos Aires e’ preceduta da una vera e propria fiera del... tutto.

E’ coloratissima,luminosissima,rumorosissima,confusissima. Dietro le bancarelle colombiani,peruviani,argentini,uruguayani,messicani provano a venderti di tutto: Sacchetti,trapani,carte da gioco,santini,gratta e vinci,ciabatte,acqua,vino,caffe’,spezie,barbie anni 80,coltellini,pasta,pane,braccialetti,televisori,monitor per computer anni 60 (quelli con lo schermo bombato ) sedie a sdraio,tavolini pieghevoli,birra,impermeabili.... Attraversiamo eroicamente la fiera-imboscata ed arriviamo al Terminale. Ed e’ qui che si apre il capitolo “Autobus in Argentina”. Allora, il discorso e’ il seguente: In Argentina gli autobus sostituiscono gli aerei.I costi degli aerei sono troppo alti quaggiu’ per il ceto medio-basso,e non volano compagnie low cost, ragion per cui il volo e’ di per se appannaggio di pochi privilegiati. Tutti quanti usano gli autobus,che hanno ormai struttura organizzativa,procedure,protocolli , hostess (belle) tutto quanto come su un comune volo.C’e’ il Terminal con le uscite,la sala preimbarco,il nastrino del numero di viaggio attaccato alla valigia. L’equipaggio e’ formato da 2 autisti che si alternano,un addetto ai bagagli (carico-scarico)e un hostess che fa E-SAT-TA-MEN-TE quello che farebbe su un volo: Controlla sedili,controlla che i passeggeri non cambino posto e/o si alzino per troppo tempo durante il viaggio,serve due pasti (stavolta per esempio ci hanno servito la cena ieri sera, e la colazione stamattina ) ed e’, sostanzialmente a disposizione dell’equipaggio.













Dal Terminal Omnibus centrale di Buenos Aireshanno inizio viaggi per tutte le destinazioni,sia nazionali che internazionali (tipo Paesi confinanti all’Argentina,come Chile e Bolivia), tutto cio’ in autobus. C’e’ un mondo in attesa:Bambini,vecchi,uomini,ladruncoli (in attesa piu che altro di qualcuno che si distragga),donne,personaggi distinti e meno distinti,padri che tornano dalle loro famiglie o famiglie che raggiungono i loro padri, mamme commosse,sorelle felici,innamorati disperati o felici,bimbi in fasce,uomini che guardano e sperano verso il prossimo autobus in arrivo;Pesanti,le rughe che solcano il viso mezzosangue.
Si apre proprio in questo momento,ai nostri occhi, lo spettacolo della natura piu’ emozionante che abbia mai visto.Non ho le parole adatte...e poi adesso non posso scrivere, devo solo contemplare. Devo guardare madre natura nella sua piu’ eccelsa espressione adesso e capire perche’ io e Vito non troviamo le parole adatte,perche’ siamo commossi quasi fino alle lacrime.














Non parliamo,guardiamo fuori dal finestrino e se magia esiste a questo mondo,quello che vediamo e’ magico.Controllo sul GPS stiamo per arrivare a Bariloche, stiamo attraversando il Paso Chacabuco. Provero’ a scrivere di nuovo dopo Bariloche. Le emozioni si intrecciano e si confondono adesso...se quello che vedo fuori dal finestrino e’ vero...io voglio vivere qui.

5 comments:

  1. Fil ma ti sei fatto la piastra ai capelli?!?! uhauahauah maroooo che panorami! mozzafiato! e pensare che e' solo l'inizio! continua a postare please!! grande invidia da un povero membro (e sottolineo INVIDIA e sottolineo MEMBRO uhauahauahauh - "La ministra" dei soliti idioti) stressato dal corporate environment.

    ReplyDelete
  2. Caro Filippo...BRAVO!!!! Ognuno di noi dovrebbe lasciare il proprio guscio una volta ogni tanto per vedere cosa c'e' al di la della strada che ci si trova davanti. Magari ogni tanto anche lasciare la strada maestra per intrufolarsi in un viottolo sterrato! In Autunno faro' anch'io un viaggio in terra straniera che spero mi dia modo di raccontarti qualcosa d'interessante e magari ricambiare l'invidia che provo io hahahaha *Bacio*!

    ReplyDelete
  3. un po' ti invidio e un po' ti aspetto.
    tutto bellissimo ciò che scrivi.
    un abbraccio forte
    lina

    ReplyDelete
  4. vai compare, vai...vai e ancora vai... Chissà magari un giorno ci ritroveremo a fare un giro per una di quelle dritte e interminabili strade sulla tua Ford Gran Torino...:-) ciao compà, in bocca al lupo per tutto. Un abbraccio, jonny!

    ReplyDelete
  5. Forza Filippo! non sapevo che avevi lasciato Lisbona.
    Ho letto il tuo racconto, mi hai fatto ridere frate, non ci sentiamo da un po ma mi fa piacere sapere che sei "on the road", bravo!. Espero que nos podamos encontrar este año loco, todos a Noruega con Astrid y David!, disfruta el vino y las empanadas :-) un abrazo!

    ReplyDelete