Friday, February 17, 2012

Cartoneros

E’ inaspettatamente difficile trovare un agettivo adatto a ll’esperienza che sto vivendo, e questo e’ sopratutto colpa della pubblicita’ e del mercato,che hanno tremendemente inflazionato aggettivi che una volta significavano davvero qualcosa,tipo “unico” “stupendo” etc etc. Oggi non significano piu’ un cazzo,ne devi trovare altri. Oggi tutto e’ unico meraviglioso spettacolare mozzafiato, tipo un nuovo spazzolino da denti o un nuovo detersivo per il bucato “agli enzimi attivi”... che tristezza......ma questa e’ un’altra storia.
Comunque viaggio, ad oggi, da un mese, 5 giorni e 9000 km circa. ( 4500 in autobus, e 4500 in aereo di ritorno a Buenos Aires,da dove io e Vito siamo partiti ).

Siamo tornati a Buenos Aires dopo aver raggiunto Ushuaia, la citta’ piu’ a sud del mondo, conosciuta amche come “la fin del mundo”.
Scrivo dalla living room dell’ostello. Alla mia destra, una coppia di sposini brasiliani sta litigando sulla frase da addio da scrivere sul libro dell’ostello, ( io li capisco :-) ).Di fronte a me, alla reception, ci sono due tette gigantesche (alle quali ho gia dato i nomi)dietro alle quali si intravede una ragazza (Tanto per fare capire di che cosa stiamo parlando ). Sulla mia sinistra seduto sul divano,il ragazzo sudafricano al quale abbiamo avuto modo di fare riferimento io e Vito un paio d’ore fa. L’argomento affrontato aveva a che fare, in un modo o nell’altro,con la questione della percezione di quello che ci circonda. Dovete infatti sapere che questo ragazzo sudafricano e’ praticamente una macchina da guerra.E’ altissimo,bianchissimo e muscolosissimo. Ma non e’ di quel muscoloso da palestra. Ha proprio una struttura corporea superiore, tipo Ivan Drago in Rocky 4, “Ti spiezzo in due”. Cioe’, ha tipo ogni braccio come una delle mie gambe.Terminator.E’ uno di quelli che rompe le cose perche’ no dosa bene la forza, ne sono sicuro. “Scusa tesoro,ho rotto il crick della macchina”. Insomma un prodigio della natura. Stride con questo suo aspetto, la sua personalita’. E’ gentilissimo,attentissimo e vuole chiacchierare. Anche adesso, mentre scrivo,vuole chiacchierare. Stiamo chiacchierando, e mi sta dicendo che non lo sa se uscira’ stasera,perche’ qui escono troppo tardi (da mezanotte in poi) e quando poi lui aspetta cosi’ tanto...si addormenta...
Ahahhaha, quasi suscita tenerezza questo robocop che “le persone escono troppo tardi ed io mi addormento” Che duuuuuuuciiiiii!!!!! Ti addormenti gioia? Che nicareddru...E tu dormi un poco il pomeriggio no? Dopo il latte con i plasmon... hahahahha
Va be, mi sono perso. Parlavo della percezione delle cose. E’ gia’ perche’,commentavamo io e Vito, molto probabilmente uno cosi’, per il solo fatto di essere sudafricano, in sicilia lo chiamerebbero “u tunnisinu” o “u marocchinu”.
E’ bianchissimo ed e’ sudafricano, non ha assolutamente nulla a che vedere con il Marocco o la Tunisia, ma molti osserverebbero invece che e’ SUDAFRICANO e dunque, non solo AFRICANO, ma anche SUD-africano. Ergo Tunnisinu e Marocchinu.
In questo cavolo di ostello si muore dal freddo. Allora, le cose sono due: O, come e’ poco probabile non pagano l’energia elettrica, o (come e’ invece molto piu’ probabile) la rubano e si sono,molto palermitanamente “allacciati” abusivamente a qualche traliccio di fortuna. In ogni caso non e’ ne’, spiegabile, ne logico,ne funzionale ne sensato mantenere gli ambienti congelati 24 ore su 24. Una pazzia. Una settimana fa, quando siamo arrivati,la differenza di temperatura tra dentro e fuori era di almeno 13 gradi.Mi sono beccato il mal di gola,la sinusite e la febbre per un giorno. Ho fatto presente la questione e mi hanno detto che “non c’e’ problema,la spegnamo subito”,infatti per coerenza argentina non l’hanno mai spenta.Malissimo di gola,sinusite della serie starnutire cose verdi, e febriciattola. Ieri mattina io e Vito ci siamo svegliati entrambi alle 5 di mattina per colpa del freddo! Non riuscivamo a dormire perche’ c’era troppoo freddo. Tummaggini? Abbiamo parlato con il tipo e abbiamo minacciato di cambiare ostello, cosi’ ci ha spostato di stanza.Ahh... Finalmente!!! Un posto con temperature normali!!!! L’indomani mattina, mi sono svegliato perche’ avevano acceso la minchia di aria condizionata anche in quell’altra stanza .. Va bo...lasciamo stare, una tragedia.
Siamo tornati a Buenos Aires dopo aver raggiunto Ushuaia, la citta’ piu’ a sud del mondo, conosciuta amche come “la fin del mundo”.
Allora, parliamoci chiaro: Ushuaia in se’, fa cagare.L’unica ragione per cui la gente visita Ushuaia e’ la posizione geografica. E’ la citta’ piu’ australe del mondo ed e’ a 1000 km dall’antartico.Questo ti permette di vedere panorami unici,leoni marini,pinguini,delfini e tutto il resto.La citta’? Bhe, mi e’ sembrata la bruttissima copia di Dublino, e poi e’ carissima. Che poi...dico io, se vai a Parigi, Londra, Roma...va bene, e’ carissima ma sei a Londra, Parigi o Roma!Dico, e’ cara va bene, ma puoi andarti a vedere il colosseo insomma. Chi visita Ushuaia la lascia invece con il ricordo di quello che la circonda. L’isola della Tierra del Fuego merita obiettivamente gli sforzi ed i soldi che la citta’ non merita.

Un paio di curiosita’: Il nome Terra del Fuoco fu dato per primo nel XVI secolo dai marinai europei che transitavano davanti alle sue coste notando dei fuochi accesi dagli indigeni che li accendevano per proteggersi dal freddo.Il turismo ha avuto un forte impulso a partire dagli anni 80, sopratutto grazie alll’immagine della “Fin del mundo” che e’ stata associata alla regione.Se la guardi sul planisfero...caspita...hai visto dov’e’? Il nome Fine del mondo e’ davvero azzeccato.Da Ushuaia partono molte crociere o spedizioni scientifiche per il continente antartico.
Buenos Aires ci ha regalato questa volta un po di tango (Appena avro’ di nuovo fissa dimora ho deciso di imparare a ballare tango oltre che comprarmi un cagnolino di piccola taglia super intelligente ) e, di nuovo, tanta,tanta movida.





















Forse troppa per i miei gusti. :-)
Io e Vito abbiamo fatto una lezione di tango in una delle migliori (dicono) scuole di tango di tutta Buenos Aires.Ballare tango...e’ troppo figo. E’ il concetto di tango ad essere figo.Cioe’...non e’ solo ballo. E’ portamento, corteggiamento, guida ma anche rispetto della propria donna,coraggio,body language,forza e tenerezza. In sintesi il tango aveva gia capito l’intelligenza emotiva almeno un paio di secoli prima di Goleman. Solo che non la spiegava, la ballava. Come gia accennato in precedenza, lo spettro della miseria e’ cosa costante in questa citta’. E’ comunissimo vedere ragazzi, bambini, donne ,giovani e vecchi cercare qualcosa, qualcosa qualsiasi nei cassonetti dell’immondizia. Qualcosa da vendere,da utilizzare,da mangiare.Sotto la pioggia coperti dai sacchetti neri della spazzatura,sotto il sole a torso nudo. Molte scene sono davvero molto tristi:uomini trasformati in cani affamati.
E poi ci sono i “cartoneros”. I cartoneros girano per le strade della città, raccogliendo prodotti di carta,cartone, i rifiuti urbani, poi utilizzati per il riciclaggio.
L'attività è diventata molto comune in Argentina, dopo l'aggravarsi della crisi economica e sociale dal 1999 al 2002, in risposta alla disoccupazione e la povertà estrema. Si stima una presenza di 40.000 cartoneros nella sola Buenos Aires. L’attivita’ è di solito praticata da intere famiglie (bambini compresi) anche con l’aiuto di animali da soma, come i cavalli, per il sollevamento di carichi pesanti.Li abbiamo visti i cartoneros, chini su cumuli di immondizia con i loro bambini.Crudele riflesso della disuguaglianza sociale.

Domani, partiamo per Salta,1500 km a nord, al confine boliviano. Dicono che sia molto bella, e comunque vedremo quanto costa fare il treno delle nuvole.Mamma mia...il treno delle nuvole...lo sogno dalla prima volta che ne ho scoperto l’esistenza.Da blogitalo.it: “E’ uno dei treni più affascinanti del mondo, che nei suoi 217 chilometri di percorso sale fino a 4.200 metri di altitudine e ti porta fin sulle nuvole.
E’ chiamato il Tren a las Nubes – spesso infatti le nuvole stazionano sotto gli arditi viadotti o sul fondo di vertiginose scarpate..
Il viaggio mozzafiato si svolge attraverso la Valle de Lerma, la Quebrada del Toro per arrivare infine a La Puna, fra gli aridi e spettacolari paesaggi della Cordigliera Argentina passando per 29 ponti, 21 tunnel, 13 viadotti, 2 spirali e 2 zigzag!
Il tragitto dura circa 16 ore (a bordo viene offerto il pranzo ed eventuale assistenza medica per i passeggeri con problemi di mancanza di ossigeno per l’altitudine) e prevede due fermate, la prima a San Antonio de la Cobras e l’altra al viadotto di La Polverilla, al termine del viaggio.”
Suggestivo, l’articolo di Repubblica sul treno delle nuvole: http://d.repubblica.it/dmemory/1997/12/30/attualit/ilviaggio/102nuv81102.html
Spero di poterci salire anch’io e di potervi raccontare la mia percezione.
Da Salta passeremo finalmente in Bolivia, e quella sara’ tutta un’altra storia.

1 comment:

  1. bella gio'...io ti seguo e mi emoziono, grazie per la condivisione del viaggio, sempre. lina

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